«Sulla pietra? I casi del commissario Adamsberg 10» Fred Vargas
Italiano | ASIN: B0D5YLGWQG | MP3@128 kbps | 14h 53m | 843.83 Mb
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Il guardacaccia Gaël Leuven era un marcantonio solido come uno scoglio bretone, ma per ucciderlo sono bastate due coltellate al torace. A Louviec lo conoscevano tutti. Compreso Josselin de Chateaubriand (forse discendente di quel Chateaubriand), il nobilastro dall'abbigliamento eccentrico che adesso è il principale sospettato. Richiamato in Normandia dal commissario locale, Adamsberg si addentra nelle numerose ramificazioni del caso. Ma pur perdendosi come di consueto in false piste e digressioni mentali, in osservazioni prive di qualunque nesso con l'indagine, c'è da scommettere che anche questa volta verrà a capo del groviglio di omicidi ed efferatezze. Grazie alle sue illuminazioni proverbiali ma anche, forse, all'energia ancestrale dei menhir.
- Il dolmen di cui mi hai parlato è sulla strada del ponticello?
- Due chilometri dopo il ponticello, non sbagliarti. Sulla sinistra, non puoi non vederlo. È splendido, con tutte le pietre ancora in piedi. - A che epoca risale un dolmen?
- A un'epoca antichissima! Circa quattromila anni fa.
- Dunque sono pietre intrise di secoli. Perfetto per me.
- Ma perfetto per cosa?
- E a che cosa servivano questi dolmen? - domandò Adamsberg senza rispondere.
- Sono dei monumenti funerari. Delle tombe, se preferisci. Fatte di pietre verticali ricoperte da lastroni. Spero che questo non ti metta a disagio.
- Per niente. Ho intenzione di andare a sdraiarmi sul lastrone in alto, sotto il sole.
- E che cavolo ci vai a fare là sopra?
- Non lo so, Johan.